La mostra “Malta madòns e co pous torni. L’emigrazione friulana vista da Renato Appi” è allestita negli spazi espositivi del Palazzo del Consiglio Regionale, piazza Oberdan 1 Trieste
dal lunedì al giovedì 9.30 – 12.30 / 14.30 – 17.30, il venerdì 9.30 – 13.00 con l’esclusione delle giornate in cui si svolgono le sedute del Consiglio regionale.
E’ richiesto il preavviso per le visite di gruppi.
La mostra è visitabile fino a ottobre ed è organizzata dal Gruppo Cordenonese del Ciavedal con la collaborazione dell’Ente Friuli nel Mondo.
La mostra –curata da Raffaele Cadamuro, Christian Canciani e Vera Maiero – propone 16 poesie di Renato Appi dedicate ai temi dell’emigrazione, da “Lasimpòn”, quasi un manifesto delle speranze di chi partiva all’avventura in cerca di fortuna a “Danke” sulle difficoltà del lavoro in Germania fino a “Merica” il sogno più diffuso tra chi aveva le valige in mano. Ciascuna opera, in lingua friulana e tradotte in italiano è accompagnata da una serie di foto tratte dell’archivio dell’Ente Friuli nel mondo da quel fondo voluto da Renato Appi e Ottorino Burelli che doveva essere la base per creare un “Istituto di storia dell’emigrazione friulana”. Oltre un migliaio le immagini che spaziano dagli inizi del secolo scorso e coprono i cinque continenti offrendo uno spaccato di “vita da emigrante” nelle difficoltà e nei momenti di successo.
Ai 16 pannelli di foto e poesie originari, il Ciavedal ha aggiunto una decina di tavole di spiegazione del progetto e sulla figura di di Renato Appi (23/04/1923- 30/10/1991), poliedrico poeta, drammaturgo, ricercatore di tradizioni e cultura friulana animatore culturale e sociale, fondatore anche della stessa associazione Ciavedal, e per una decina d’anni vicepresidente dell’Ente Friuli nel Mondo e della Società Filologica friulana.